15952 - La pelle dell’eroe
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
La pelle dell’eroe venne data in regalo al Sultano.
Questo era il codice della barbarie.
E sarebbe rimasta per anni a Costantinopoli ma non per secoli.
Accordo Segreto.
Perché non era stata accettata l’ingiustizia.
Squadra d’azione.
La storia sarebbe continuata anche dopo la battaglia di Lepanto il 7 Ottobre 1571.
Perché nel 1580, Girolamo Polidori la rubò dagli Ottomani e la riportò a
Venezia, ove lo accolsero da eroe.
La pelle di Marcantonio Bragadin venne conservata prima nella chiesa di San Gregorio e poi
in seguito venne seppellita con tutti gli onori nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo.
Sotto lo sguardo del Maestro.
Perché la morte del 17 Agosto 1571 non era sufficiente per la sua dignità.
Quel giorno però il 7 Ottobre pensava solo di mantenere la promessa
che aveva dato al Governatore di Cipro.
La Lega Santa e la sua potentissima flotta era pronta a Lepanto.
Il suo scopo era unico.
La dissoluzione della flotta ottomana.
Perché era l’unico modo per liberare le terre occupate.
Così senza pietà, si riunirono tutti coloro che avevano combattuto contro la barbarie in passato.
Volevano solo una cosa senza meno.
Disegnò quindi la vittoria degli Europei.
Cavalleria e Cristianità nello spirito dell’Ellenismo.
Così più di duecento navi della Lega Santa affondarono più di cento navi
ottomane e ne catturarono centocinquanta.
Non rimase neppure una nave libera.
Quel giorno la barbarie venne affondata.
E la mezza luna finì di dominare.
Dopo la pioggia si presentò il sole che sollevarono gli ottomila morti che non avevano dimenticato le torture di Cipro e pure l’esempio dell’eroica resistenza
di Famagosta.
Così si compì la promessa.
E quando lo rivide con i suoi occhi pianse solo di gioia.
Perché la libertà aveva vinto la morte.