20562 - Le trattative e l’invasione
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Nell’ora in cui parlano di sviluppi nelle trattative per la soluzione del problema cipriota, non dobbiamo dimenticare il ruolo della Turchia nell’invasione. E se alcuni cercano di ingannare se stessi credendo che è un particolare, è lo stesso presidente della Turchia che giunge a ricordarcelo con la discrezione che lo caratterizza, visto che sarà presente alla parata militare in ricorrenza dell’invasione che condusse ad una occupazione che dura da secoli sino ad oggi. Quindi la domanda è la seguente, che senso hanno gli sviluppi anche se positivi, se la Turchia continua ad avere sempre la stessa presa di posizione e i turchi ciprioti percepiscono che non possono esprimersi liberamente, visto che restano sotto il suo controllo illegale. Inoltre la Turchia cerca di divulgare il messaggio, sempre chiaramente in maniera discreta, che è interessata al gas naturale della Repubblica Cipriota la quale però non riconosce. Inoltre quando Cipro aveva la Presidenza dell’Unione Europea, la Turchia aveva congelato i suoi rapporti. Deve dunque essere chiaro a tutti che per tutto il tempo che le trattative rimangono a livello comunitario senza che venga messa in evidenza l’Unione Europea, l’Eurozona, i diritti europei acquisiti, la Z.E.E. cipriota, lo sfruttamento dei giacimenti, l’ inizio dei lavori di trivellazione, Cipro rappresenterà in un certo modo uno stato piccolo che vorrà controllare la Turchia. Lo fa già con le zone occupate, poiché l’accordo di delimitazione della Z.E.E. non l’ha fatto con la linea mediana ma con i 2/3 per la Turchia. Solo con Cipro Europea e con la sua Z.E.E. cioè dopo l’estrazione vedremo la liberazione dell’Ellenismo.