Salvatore: – Oggi ho notato che davo più importanza alle cose che prima credevo fossero dei particolari. Ricordi che ti ho parlato dei primi fiori, delle prime foglie sugli alberi. Tempo. Da quando siamo internati, vedo dalla mia finestra la natura come se studiassi un quadro. Ho tanto tempo a mia disposizione che assaporo la grazia della lentezza. La diastole del tempo mi permette di individuare i particolari che ha messo il pittore, per riconoscere il ritorno della Primavera. Ma è la prima volta che interpreto questo fenomeno come una Resurrezione. Eppure avrei dovuto averci pensato già da prima. Tempo. Perché è la stagione in cui viviamo anche la Pasqua. Con la pandemia si vede meglio l’essenza delle cose. Questo pensavo, quando il mio sguardo cadde sul mio strumento musicale, la viella. Non so se c’è nella tua epoca… Forse potrebbe essersi evoluta in qualcos’altro. Ma tu come storico, certamente la conoscerai e non posso immaginare che tu non conosca la musica. Così l’ho presa e ho cominciato a suonare con il suo arco. Ho suonato con un ritmo forse lento e contemporaneamente ho immaginato che avresti potuto ascoltarmi. Così ho deciso che saresti accanto a me nell’ora della interpretazione e allora percepii che ti sarò accanto con l’anima, quando suonerai anche tu il tuo strumento che potrebbe non esistere ancora. Spero semplicemente che abbia molte possibilità, affinché tu dia continuità anche al mio brano. All’inizio crederai che sono triste a causa delle morti, ma non dimenticare che amo l’Umanità e se rispetto i morti, presto attenzione anche ai vivi come se fossero fiori. Così vedrai, che ho messo prima le foglie sugli alberi e i fiori in terra. Fa attenzione alle note, ogni particolare è importante. E con la musica forse capirai meglio come mi sento. Nelle prime misure forse vedrai la mia epoca, ma in quelle che seguono già immagino la tua. Non so se potrai sentire gli stessi suoni, ma di sicuro gli stessi colori. Alcuni li ho ricevuti dalla stessa natura, gli altri li ho messi per te. Non credere dunque che appartengono a una sola epoca, eccetto chiaramente se si tratta della nostra Primavera. D’altronde dovresti vedere gli stessi fiori, gli stessi petali, gli stessi alberi, le stesse foglie. E se non li vedessi, guarda i miei per avere anche tu nei tuoi occhi le stesse lacrime di commozione.