24977 - Il problema strategico kurdo
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Gli approcci classici della questione kurda danno l’impressione che si tratti solo di un tema che riguarda i diritti umani all’interno di un luogo che si dichiara paese. Il vero problema è di natura strategica e si presenta già in maniera chiarissima tramite il trattato di Sèvres e le linee di confine del Presidente Wilson su ordinazione delle Forze Europee. Questa zona sulla cartina non è stata delineata abusivamente e non è stata disegnata per lo smembramento dell’impero. Semplicemente seguì la realtà etnologica. Adesso alcuni hanno scoperto che le cose sono cambiate radicalmente con i genocidi degli Armeni, degli Assiri e dei Greci. Gli stessi analizzano i Trattati di Kars, di Losanna e di Ankara come dei dati senza rendersi conto che non ricoprono la realtà kurda. Inoltre non tengono conto degli Armeni che sono rimasti dei cristiani nascosti e neppure gli altri che sono diventati mussulmani con la violenza. Il risultato è che i Kurdi ma anche gli Armeni vivono nelle zone denominate Kurdistan e Armenia Occidentale, e al presente non possono essere trascurati e ancor di più in futuro. Perché questi due popoli si troveranno presto o tardi ufficialmente nella loro terra e non saranno più sottoposti al giogo di un regime di occupazione che non rispetta neppure la loro presenza nei territori che controlla. Quest’approccio ha chiaramente delle ripercussioni geopolitiche a cui dobbiamo tenere presente per prendere parte di fatto in questa lotta che combattono persone che soffrono senza una ragione sostanziale ma soltanto perché non si è arrestata la barbarie.