22637 - L’inaccettabile Trattato di Ankara
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Col proposito di far amicizia, si è proceduto in mosse che hanno messo in pericolo questioni d’ importanza nazionale. Per questo motivo dobbiamo essere cauti, quando si parla di questioni analoghe sia in Grecia sia a Cipro. Il trattato di Ankara costituì una piaga per i rifugiati dell’Asia Minore anche se dava l’impressione che le cose fossero semplicemente simmetriche. Questi errori diplomatici non ebbero luogo occasionalmente, ma erano la continuazione di una strategia errata che puntava sull’attenuazione di una sola parte, la quale era tutta riversa all’interesse della Turchia. Per di più ha messo in pericolo anche il Dodecaneso, a cui non ci fu nessun riferimento di rivendicazione con nuovamente la scusante di mantenere buoni rapporti con l’Italia, mentre vediamo cosa avvenne alcuni anni dopo. Rimane sempre però la questione del ritardo dell’Unione di Cipro, poiché i dirigenti greci ritennero che non fosse l’ora propizia. Alla fine vediamo che affinché ci fosse la cosiddetta amicizia furono sacrificati i rifugiati, il Dodecaneso e Cipro. Ma allora era l’anno della proposta da parte della Grecia di attribuire il Premio Nobel per la Pace a Moustafà Kemal, di conseguenza possiamo vedere in pratica l’effetto di questa assurda predisposizione. Così vediamo anche i limiti dell’innocenza politica che non è riuscita a fare totalmente nulla con queste mosse e non è riuscita nemmeno a prendere qualcosa anche di irrilevante dalla Turchia. In sostanza questa amicizia era univoca e costituì una manifestazione dei sensi di colpa di una politica che era incapace di reggersi sui suoi piedi. Il risultato era semplice e chiaramente negativo. E per di più solo undici anni dopo, la Turchia firmerà l’altro Trattato di amicizia con il regime nazista e questa volta il 18 Giugno 1941. Questo si che è la dimostrazione per la strategia a lungo termine del successo dell’assurdo.