22079 - Il risveglio della resistenza
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Gli attentati a Parigi non sono un fine in se ma un inizio, non quello del vile terrorismo ma del risveglio della resistenza contro la barbarie. Perché non è più possibile tacere, non è più possibile lasciar fare. Questo barbaro attacco contro la popolazione innocente, costituisce un mezzo per dimostrare in maniera concreta che il terrorismo non ha frontiere e che gli atti orribili non si producono solamente in Siria, in Iraq, in Medio Oriente ma anche in Europa, in Francia. È dunque necessario ornarsi con i mezzi di difesa per lottare contro questa crudeltà cieca che cerca solo l’atrocità per raggiungere i suoi fini. La Francia non è più un paese debole, deve avere la rivincita contro questi attacchi barbarici e deve convincersi che ha una missione da condurre per l’insieme degli uomini liberi e non soltanto per i Francesi, per i Franciliens, e per i Parigini. Abbiamo purtroppo delle vittime sul suolo francese e siamo responsabili dei nostri atti faccia a faccia da tutto ciò. Non possiamo più restare a braccia incrociate dirimpetto a questa viltà soltanto noi dobbiamo concentrarci sulla sorgente del problema e non soltanto sulle sue ripercussioni, altrimenti saremo sempre con un tempo di ritardo contro i terroristi i quali rappresentano soltanto gli esecutori perché i committenti sono altrove, lontano dai colpi di fuoco e dalle bombe. È anche il nostro approccio globale del problema che deve cambiare. Non si tratta solamente di soccorrere i feriti occorre andare al di là per non averne. Non basta smantellare un complotto perché ne apparirà un’altro più tardi. Dobbiamo considerare il terrorismo come un’idra di Lerna e sappiamo come venirne fuori. Spetta a noi questo compito.