21318 - Il Ponto ed il trattato di Sèvres
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
In Grecia, sono in molti che si impegnano con la questione dei Greci del Ponto, ma in sostanza dicono che sono interessati perché analizzano il problema tradizionalmente. Il Ponto però non è soltanto tradizione e balli, è una zona ed una patria. Il problema è che le rivendicazioni non seguono nessuna strategia razionale e rimangono teoriche. Mentre ci sono elementi che possono dare fondamento a queste rivendicazioni e per di più per lungo tempo. Se analizziamo il trattato di Sèvres del 1920, vediamo che vengono descritti con particolari i nuovi dati dell’epoca e viene definito cosa si deve fare in futuro per ciò che riguarda i confini e le loro mutazioni. Di solito analizziamo questi schemi pateticamente dando importanza al trattato di Losanna del 1923, senza tener conto chiaramente il fatto che la Turchia lo viola perlomeno su 18 articoli. Così anche la definizione del Ponto storico non costituisce una realtà geopolitica mentre la stessa esiste. La soluzione del problema è nel disegno Wilson, cioè del Presidente Americano. Perché nelle negoziazioni non discussero solo della questione delle popolazioni ma anche dei confini. Sulla cartina vediamo chiaramente che la Tracia occupata è ritenuta greca e lo stesso la zona di Smirne. Mentre il Ponto è stato annesso per una grande parte della zona da Trebizonta fino Kerasounta all’Armenia. È chiaro che si tratta dell’Armenia occidentale e non solo dell’Armenia odierna. E mentre ci sono questi dati che mostrano i passi che seguiranno, nessuno fa un riferimento chiaro al riguardo. Mentre lo studio delle mappe del trattato di Sèvres dà soluzioni in molti punti che sono ostacoli per quanti si chiedono cosa voglia dire pensiero strategico.