21171 - Ridefinizione di Sicurezza
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Quando tutti sono interessati ai risultati e alle conseguenze senza analizzare minimamente gli elementi strutturali della causa, si crea un’ impressione errata per ciò che riguarda la sicurezza. Perché il problema che ci interessa è solo e soltanto la capacità d’ assorbimento di un’onda d’ immigrati, come se avesse a priori una finalità quella di provocare un logoramento. Inoltre in questa procedura, la Grecia è presentata come obiettivo, mentre si tratta soltanto ed esclusivamente di un transito. Questo è dovuto al fatto che molti hanno dimenticato quanti stranieri di diverse categorie se ne sono andati dalla nostra patria a causa della crisi. Perché se si ricordassero, non avrebbero tante grandi sorprese con i nuovi dati. E poiché non colleghiamo la causa con il problema, abbiamo uomini che contemporaneamente si rammaricano per la perdita dei giovani ed anche per la presenza dei profughi nella loro zona. Si dimenticano che non c’è onda in mare senza vento. Si dimenticano che se non ci fosse stata da una parte la paura e dall’altra la speranza, non avremmo avuto questi risultati, perché questo è il problema. Gli uomini temono di morire e sperano di vivere. Hanno paura lì e vogliono vivere altrove. Si trovano in un campo d’azione che è attivato da queste due entità. Se non ci fossero state nazioni di punto di arrivo per una vita migliore, non ci sarebbero state nazioni di transito per questi problemi. E se aiutiamo solo la fine della procedura, c’è da aspettarsi che il problema aumenti fino al massimo anziché risolversi. Per questo motivo, dobbiamo pensare che la soluzione c’è, ma non ha nessuna relazione con l’approccio dell’aiuto a posteriori. E il motivo è semplice, perché hanno bisogno d’aiuto sin dall’inizio. E se l’avessero avuto in modo risolutivo, allora non se ne sarebbero andati via dalla loro patria. La sicurezza deve sussistere nelle patrie dei profughi e non solo nella nostra patria, perché altrimenti il problema sarà trasferito.