19827 - Santa Sofia è una chiesa
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Per quanto sia dura la barbarie, la civiltà resiste e alla fine sempre vince. Santa Sofia che è pure un monumento del Patrimonio Mondiale è una chiesa, volenti o nolenti. E non sono i regimi che cambiano qualcosa. Dal sesto secolo grazie ad Antemio ed Isidoro la chiesa ne ha visti tanti. Ha attraversato i secoli incessantemente. Anche se l’hanno ferita con quattro minareti, la chiesa non si è fatta prendere dallo sgomento e ha continuato il suo percorso come testimone della Cristianità. Così fu trasformata in moschea e poi in seguito in museo. Eppure lo spirito della chiesa non è svanito nonostante il susseguirsi di tanti secoli di occupazione. La nostra chiesa rimane un simbolo per l’ Ellenismo intero che non ha dimenticato nulla del passato. Perché la moschea non svolse un ruolo religioso bensì politico per mostrare a tutti l’occupazione mussulmana e non operò mai per il bene dei fedeli. Per questo motivo è ridicolo quando di tanto in tanto vediamo proteste perché assuma il ruolo di moschea, poiché non ce n’è proprio bisogno. Inoltre si genera sempre una problematica quando cercano di rovinare una chiesa religiosamente. La chiesa rimane e non dimentica. La questione quindi che ci riguarda è perché non rivendichiamo e per di più in maniera dinamica che riassuma il ruolo di chiesa. Perché i fanatici non ci interessano quando c’è una volontà vera. Nella Santa Sofia vediamo contemporaneamente grazie alla storia l’Ellenismo ed il Cristianesimo è così che dobbiamo vedere anche la Memoria del Futuro che cambia i dati barbarici, per rendere giustizia agli uomini che non solo sono credenti, ma sono fedeli all’insegnamento di Cristo.