15675 - La freccia di Didimoticho
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Sulla mano aveva lo stigma.
Senza quello non si entrava.
Memoria del futuro.
Tutto era come i manoscritti.
Ed il castello era ancora qui.
Come se attendesse la continuità.
Come se non avesse dimenticato nulla del passato.
In mezzo alle pietre vedeva solo il cielo.
C’era però anche il Tempo.
Non si era mai fermato da secoli ad oggi.
Così quando trovò la punta di una freccia che apparteneva ad un’altra epoca, anche se era
incredibile non si stupì.
Anche se all’inizio non aveva senso, era sicuro che alla fine l’avrebbe avuto.
La questione è che era anche un’altra zona.
L’Europa era più grande di quanto appariva.
E gli spostamenti del passato erano diventati col passar del tempo veri atti.
Si ricordò della biblioteca.
Era lì che vide per la prima volta la punta.
La parte più appuntita era quadrata.
In questo modo apriva gli anelli sotto le armature.
Quando le avrebbe bucate con l’impulso.
Ed ora vedeva la freccia di Didimoticho.