1330 - Matematica e poetica
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Nell’ermeneutica di alcuni testi o poesie dell’antichità noi ci ritroviamo rapidamente in un contesto ove regna la soggettività. I filologi interpretano a loro modo tutto il testo come se lo stesso fosse stato concepito per essere analizzato alla stessa maniera. In più insistono in modo generale sull’aspetto puramente letterario che è per definizione soggettivo e sottomesso alla mentalità del critico pittosto che a quella dell’autore o del poeta. Invece nei testi antichi e particolarmente nella poesia dell’antica grecia, sarebbe preferibile creare degli strumenti capaci di analizzare la struttura dell’oggetto. Un approccio formale non è necessario solo per rendere il contesto rigoroso ma soprattutto per permettere di scoprire gli schemi mentali che condussero l’autore e particolarmente il poeta a scrivere la sua opera. Perché è facile creare contro-esempi costruttivi come abbiamo fatto nel nostro studio di struttura (opus 1326) che dimostrano l’inadeguatezza dei metodi d’analisi classici. In questo studio, abbiamo scelto un ipergruppo proiettivo per creare la struttura di base dell’epigramma. In seguito abbiamo stabilito un isomorfismo cognitivo che mette in evidenza strutture studiate nelle opere teatrali, di oratorio e d’ opera. Questo al fine di mostrare che non è una scelta alleatoria. Infine, con lo scopo di evitare qualunque disinformazione, abbiamo fissato una restrizione sull’insieme delle parole che caratterizzano Achille e quelle che caratterizzano Ulisse. Per ciò che riguarda il personaggio di Prometeo, è dedotto dalle super operazioni che caratterizzano il super gruppo proiettivo di ordine 2. Questo quadro stutturale permette di neutralizzare l’approccio puramente letterario come abbiamo potuto constatare con colleghi filologi dell’Università di Atene. Tuttavia la sua esistenza ad hoc non è un fine in se. Il nostro scopo tramite questo caso estremo, è di mostrare che è inconsistente analizzare in maniera strettamente filologica un testo o una poesia quando sappiamo grazie al contesto storico che esiste una immersione veritiera in un quadro relativamente severo che è considerato come ideale come possiamo constatare con il nostro articolo sulla poesia elegiaca.(opus1259) In più questo quadro non è solamente strutturale con conseguenze unicamente formali. Esiste in questo campo una parte più importante del pensiero dell’autore o del poeta. E ciò, è difficile scoprirlo senza avere un controllo completo dei mezzi cognitivi che permettono di tastare con efficacità il testo al fine di scoprire le sue sottostrutture, le sue fondamenta che sono a volte i suoi stessi fondamenti. E’ per questo insieme di ragioni che consideriamo come indispensabile la matematicizzazione di una parte dell’analisi filologica altrimenti cadiamo nelle trappole dell’interpretazione di un testo di cui non teniamo conto della sua struttura aperta. Perché nonostante sia aperta e permetta delle interpretazioni, non di meno è strutturata. Noi non abbiamo ancora coscienza dell’apporto potenziale della matematica nel campo poetico ed è questo che vogliamo porre in evidenza tramite questi dati.