13205 - La diacronicità dell’Umanità
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
Quando esaminiamo l’argomento dei genocidi e più in generale dei crimini contro l’Umanità ci rendiamo conto che è necessaria una strategia diacronica per far fronte alla barbarie, qualunque sia la sua forma. Per questo appunto, non essendo sufficienti i diritti umani mettiamo in evidenza il concetto dei diritti dell’Umanità affinché ci sia un sottofondo confacente, perché la strategia in questione deve essere sempre giusta. Per la stessa ragione deve avere una forma tale da rappresentare l’Ellenismo con il significato di contrattacco. Non è possibile che ogni volta che è in vigore un sistema rivoluzionario, semplicemente per imporre il suo potere e dominare il territorio, venga ferita l’Umanità. Pur supponendo che questa barbarie non sia di lunga durata dobbiamo calcolare le sue vittime contando gli innocenti, i sopravissuti, i giusti ma anche i non nati che non poterono neppure vivere per morire, i quali col passar del tempo diventano sempre di più. La strategia diacronica è necessaria, perché spesso anche se in molti sono sempre pochi per entrare in azione. Così i pochi sono costretti ad essere rari per far fronte agli eventi e creare con le loro azioni irreversibili, i cambiamenti di fase necessari. E poiché sono sempre di meno senza strategia non abbiamo nessuna prospettiva, invece con essa seppure senza speranza, realizzano l’inconcepibile a favore della dignità del genere umano. Così questa rarità è il nucleo ed in sostanza la fondazione della pienezza del tempo e della complessità dell’Umanità. Ed è esclusivamente la sua dinamica che cambia sostanzialmente la realtà tramite la sua opera. Questa strategia diacronica può sembrare astratta ma è l’equivalente della somma strategia nella geostrategia. Qui dunque abbiamo la schema mentale della strategia diacronica nella topostrategia, dal momento che non diamo importanza alle distanze che sono locali ma alle relazioni che sono temporali. Perché ci dedichiamo alla dinamica e non alla statica. Le società sono statiche, invece l’Umanità è indispensabilmente dinamica per permanere diacronica. In tal maniera in quanto servi vediamo la strategia diacronica dell’Umanità.