12487 - La scuola nascosta
N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini
La scuola nascosta esisteva e aveva solo poche aule, tante quante erano necessarie per ospitare tutti i bambini. Aveva chiaramente una maestra che era come una candela in mezzo al buio. Per questo i bambini la seguivano come se fossero farfalle. E lì nell’aula centrale c’era un muro mitico con i libri, ove chiunque poteva vedere l’incidenza di tutto l’Ellenismo affinché non si spenga la luce del faro terreno. Lì appoggiò il camaleonte le sue mani per sentire, come fece con le antiche costruzioni, le pulsazioni dell’opera che ha sete di umanità. Solo che questa volta era come se gli parlassero tutti gli autori dell’Umanità, i quali con i libri avevano creato le fondamenta del muro umano. Li giocavano i bambini con il sapere della maestra. Così decise di parlare loro della terra del bianco profondo e dell’azzurro infinito affinché sappiano del passato e del futuro senza essere rinchiusi nel presente restando reclusi da idee inaccettabili che usurpano i diritti umani. Sulla lavagna disegnò gli schemi mentali della struttura della materia perciò che sappiano in seguito anche dopo la morte della loro maestra come difendere la nostra patria dagli elementi che l’hanno aggravata. I bambini insieme ai discepoli imparavano gli strani schemi come se fossero un gioco innocente che aveva costruito la giustizia e poi presero le pietre che mangiavano i nostri progenitori per accettare l’eredità della libertà, perché avevano imparato come resistere alla barbarie.