67852 - Il galoppo della fantasia

Ν. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Don Giovanni non era mai solo, specialmente la notte. Cosicché anche se sentiva solo il suo respiro, aveva capito subito che lo accompagnava un’altra presenza dalle cui azioni scaturiva una melodia che sentiva dal vivo. Cercava di immaginare quali diteggiature applicava sullo strumento. In questo intento, cominciò a cercare il sincronismo. Così quanto più profondi erano i respiri che sentiva, tanto più voleva che continuasse l’opera. Quest’ aria era un duetto silenzioso ed era così bello che lei senza volerlo lo aveva trasformato in un trio. Ormai non si trattava solo del suo suono ma anche delle sue azioni. Erano degli organi musicali che suonavano insieme anche se non si vedevano reciprocamente. L’orecchio di lei percepiva ogni differenza nel respiro e grazie all’ immagine che aveva dentro di sé seguiva la stessa partitura con ancor più passione. In questo modo si giunse al culmine che liberò il tutto dal tutto con il segnale che era piombato nella stanza per riempire di luce la notte e diventare bianca.