19676 - La policiclicità dei rari

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Il canto aveva condotto al cerchio.
Come se ci fosse un elemento comune che attraversava i punti
ed apparteneva al cerchio.
Ogni canto era tangente al cerchio.
E tutti insieme costituivano una molteplicità.
Fu necessaria la similitudine nella generalizzazione.
Perché gli eroi appartenevano ad una sola epoca.
E non potevano trascendere i suoi limiti.
I rari avevano assunto questo ruolo.
C’era ovviamente anche l’ipotesi a priori del ripristino.
Il ritorno era sempre difficile.
Poiché il ripristino della struttura non funzionava interamente.
Ogni trascendenza era un sacrificio.
E molti non lo sopportavano eccetto che per alcuni cerchi.
Affinché continuasse la grande missione
le resistenze dovevano essere infinite.
In altre parole la continuità
aveva bisogno della perfezione
la quale si evolve in ogni cerchio.
In questo modo apparse finalmente l’Uomo Millenario.
Non era una ordinazione e neppure una pretesa
ma era una grazia che si trasformò in miracolo.
I rari quindi avrebbero aiutato l’aiuto.
Per i secoli dei secoli.