1950 - Incoscienza collettiva

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Camminiamo sulla sabbia
senza guardare le nostre tracce
che scompaiono nel vento.
Trasciniamo solo i nostri desideri
e ci dimentichiamo delle nostre passioni.
Alla ricerca di un’oasi fittizia,
cadiamo nella trappola dei miraggi.
Ed anche se abbiamo ancora
il gusto della sabbia in bocca,
la nostra lingua cerca
soltanto la freschezza dell’oblio.
Perché vogliamo tutti sfuggire
alle sofferenze del passato
per vivere pienamente
in un paradiso artificiale.
Solamente il tempo non dimentica nulla
ed il suo bianco passaggio sulle nostre teste
ci ricorda la sofferenza delle vittime,
le torture dei sopravvissuti.
Allora in uno slancio di disperazione
tentiamo di farne una tabula rasa
della memoria del futuro
e commettiamo il genocidio della storia.
All’inizio, tutto è così semplice, così facile
che nessuno può resistere alla tentazione.
Dimentichiamo le gesta del passato,
poi i ricordi di un tempo
e infine la nostra propria identità
coll’intento di diventare al nostro turno
i barbari della memoria.