16532 - Primavera del Peloponneso

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

La primavera del 1667 ebbe terribili conseguenze.
Non c’era ancora il Vecchio.
Ed il Peloponneso era in sostanza occupato.
La nostra gente non poteva far nulla ancora.
Perlomeno questo credevano allora.
Così dal Peloponneso partirono sessantaquattro navi che trasportavano quarantamila barbari pronti per appropriarsi di Candia.
E gli Europei capirono che tutti insieme dovevano aiutare Creta in quanto Cristiani.
Seicento francesi arrivarono a Novembre del 1668.
Senza avere conoscenza della situazione muoiono in Dicembre in un solo attacco contro la barbarie.
Non aveva senso pensò il Maestro ma era andata così.
Di loro la memoria in eterno.
Poi arrivarono duemila soldati del Sacro Romano Impero della nazione Germanica, quattromila uomini del Duca di Annovero e duecento membri dell’Ordine Teutonico.
Chiaramente arrivarono anche altri solo che non sapevano che cosa era successo un anno prima.
Gli assedianti cercavano di corrompere alcuni assediati che diventavano sempre più numerosi con monete d’oro che sprecava il comandante dei barbari.
Settecentomila monete d’oro.
E i disertori che non avevano alcuna speranza aumentavano.
Eppure la cosa peggiore fra le tante fu il tradimento del colonnello Varotsi che abbandonò gli assediati e indicò alla barbarie i punti deboli della difesa di Candia.
Allora cambiò tutto.